Descrizione:
Acido Tartarico, Zuccheri riducenti, Ferro, Fenoli totali, Colore e Rame.
Fotometro per la determinazione dei parametri nel vino completo di accessori e valigetta rigida.
Acido Tartarico:
L’acido tartarico è caratteristico dell’uva ed è l’acido più forte ed il più salificato. Nel processo di trasformazione da mosto a vino, la concentrazione di acido tartarico diminuisce a causa della precipitazione del bitartrato di potassio, che avviene in seguito ad un aumento del grado alcolico e della contestuale diminuizione di temperatura.
Zuccheri riducenti:
La determinazione del contenuto di zuccheri è una delle analisi enologiche più importanti, necessaria durante l’intero processo di vinificazione. Nel corso della fermentazione alcolica, il glucosio e il fruttosio danno origine all’etanolo e a diversi prodotti secondari. Nel mosto il grado zuccherino è un’indicatore che può segnalare la necessità di un eventuale arricchimento per raggiungere il grado alcolico desiderato.
Ferro:
Il ferro contenuto nei vini deriva solo in piccola parte dall’uva, il resto proviene invece dalla terra e dal contatto con recipienti ed attrezzi utilizzati per la vinificazione, il trasporto e la conservazione. Il ferro è coinvolto nei fenomeni d’instabilità del vino ed è quindi molto importante tenerlo sotto controllo, per evitare la formazione di “casse ferrica”, ossia intorbidimenti nonchè per la verifica della concentrazione di ferro presente in quanto valori superiori a 8-10 mg/l sono ritenuti pericolosi.
Fenoli totale e colore:
Il contenuto fenolico complessivo caratterizza i vini e ne esprime la complessità e la qualità. Essi hanno un ruolo fondamentale nella formazione del gusto e nelle caratteristiche cromatiche dei vini. Le molecole maggiormente interessate sono i tannini (gusto) e gli antociani (colore). I fenoli ed il colore evolvono nel corso dell’intera “vita” di un vino, condizionati da fattori quali il pH, l’anidride solforosa (SO2), l’ossigeno disciolto (O2), e il tipo di affinamento praticato (barrique). Con questi fotometri potrete tenere sempre sotto controllo i valori di polifenoli totali e colore, riuscendo così a valutare nel modo migliore le tecniche di vinificazione e di affinamento utilizzate.
Rame:
La presenza di rame nei mosti è attribuibile ai trattamenti del vigneto eseguiti a base di solfato di rame. In seguito, la quantità di rame nel vino può aumentare per effetto delle cessioni da parte delle attrezzature di lavorazione contenenti questo metallo. Tenori di rame superiori a 0.5 mg/l possono provocare, in particolari condizioni, gravi problemi di instabilità anche su vini imbottigliati da tempo, innescando la temuta casse rameosa. Questo grave inconveniente, che si evidenzia mediante un fenomeno di intorbidamento con deposito rosso-bruno, pregiudica irrimediabilmente la qualità del prodotto e la sua immagine commerciale. A dosi eccessive il rame diventa tossico. Il contenuto massimo ammesso per legge è 1 mg/l: è quindi necessario controllare questo parametro con la massima precisione.